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Asia / Where to Next?

Giordania, sulle tracce di Lawrence d’Arabia

Tour della Giordania a bordo di jeep 4×4 e a dorso di dromedario. Abbiamo compiuto miglia tra mutevoli paesaggi rocciosi, esplorando il deserto e rincorrendo l’affascinante mito di Lawrence d’Arabia.

Il Regno Hashemita di Giordania ha un magnetismo color oro perché di ORO qui tutto è dipinto, le fortezze nel deserto, le residenze di Lawrence d’Arabia,  la magnificenza di Petra, le incredibili rovine romane di Jerash, il deserto del Wadi Rum, la cornice del  Golan sul paesaggio dipinto del Mar Morto.
Nel silenzio riecheggiano le urla dei beduini che incitano nella corsa i loro meravigliosi cavalli arabi, e il fascino dei racconti delle gesta dell’uomo “bianco” che seppe conquistare la fiducia di queste popolazioni guidandole alla rivolta.
Di questo viaggio, fatto di suggestioni naturali, finestre di storia e paesaggi lunari, resta indelebile il ricordo della forza apparentemente immobile del deserto.
Ma più di tutte è viva la magia mistica del canyon Siq di Petra, percorso per millenni dalle carovane di commercianti sulla Via della Seta, illuminato dalla luna e da piccoli ceri che conducono alla porta dell’eterno mistero di Al-Khazneh – il  Tesoro del Faraone.

“Tutti dovrebbero accettare incondizionatamente che Israele è un elemento indispensabile del mosaico mediorientale.”


RECEP TAYYIP ERDOĞAN

Scoprire le meraviglie della Giordania non vuol dire chiudere gli occhi di fronte alle umane vicende contemporanee.

I campi profughi ospitano milioni di persone scappate dalla tragedia siriana.

Aiutare queste vittime con un semplice omaggio fatto di vestiti, scarpe e piccoli oggetti, portati consapevolmente a questo scopo dall’Italia, ha reso questa esperienza, se possibile, ancora più vera. LEGGI IL MIO ARTICOLO.

ITINERARIO

Italia – Amman

Non tutte le ciambelle riescono con il buco. E questo è uno di quei giorni in cui mi sono trovata a cercare di coprire al meglio il “buco”.
Grazie ad un operativo allucinante, con scalo a Dubai e clienti spalmati su piani voli differenti, passiamo l’intera prima giornata tra aeroporti.
Arrivati in Giordania, atterriamo ad Amman e tutto il gruppo si ricongiunge. Alle 2 del mattino cerchiamo subito il nostro transfer, ma di esso nessuna traccia. Il corrispondente, con il quale mi ero sentita diverse volte, non ci fa trovare il pullman pronto all’aeroporto come promesso. Per cui prendiamo subito contatto con il mood locale, che si organizza seduta stante. Finalmente dopo aver atteso più di 1 ora sdraiati sulle valigie, tocchiamo il letto alle 4.30 del mattino.

Qusayr Amra – Qasr Al Kharanah – Qasr Al Azraq

In piedi alle 8, con un leggero rintronamento generale per aver dormito troppo poco. Apro le finestre e realizzo che il tempo è peggiore rispetto a quanto previsto dalle previsioni meteo. La pioggia a catinelle ci scombussola i piani e seduta stante riformulo l’itinerario.

Qusay Amra antico stabilimento termale patrimonio UNESCO

Prima tappa Qusay Amra, antico stabilimento balneare. Affascinante patrimonio UNESCO, per le audaci e provocanti pitture che adornano gli ambienti interni. L’esterno è una semplice costruzione dorata come la sabbia, con il contrasto del cielo azzurro mozza il fiato.

Proseguiamo per Qasr Al-Kharanah il quartier generale di Lawrence d’Arabia e Qasr Al Azraq, una delle più belle fortezze nel deserto. Il tutto mentre una piccola tempesta di sabbia, vento e pioggia ci insegue. Giochiamo ad occhi chiusi e con le braccia aperte a sfidare e a sentire questa forza della natura sconvolgere la nostra pelle.

Sito archeologico di Jerash – Ma’in Hot Springs

Rovine romane di Jerash

Mattinata dedicata alla visita del vasto sito archeologico di Jerash, le rovine dell’antica e maestosa Gerasa, famoso insediamento romano parificato alla nostra Pompei.
Dopo una mattinata trascorsa a camminare e ad ascoltare i racconti della nostra sapiente guida, optiamo per un pomeriggio di relax.
Per rinfrancarci e rigenerarci, facciamo una tappa intermedia alle Ma’in Hot Springs. Ci addentriamo in un’oasi con una natura rigogliosa e dalla quale sgorga una fonte di acqua calda sulfurea che dà vita ad una cascata che si tuffa dall’alto di un’altura. Il paradiso è qui.
IL MIO CONSIGLIO: mi rivolgo alle donne, in Giordania adottate costumi interi e decorosi.

Riserva di Dana – Castello di Shoback – Piccola Petra

Lo spostamento di ieri ci ha permesso di risvegliarci già a Dana (qualsiasi hotel sceglierete in questa località sarà mooooolto spartano). Partiamo per il trekking attraverso questo stupendo geosito. La sua particolare conformazione apre la vista su paesaggi straordinari, costellati da gigantesche e incredibili rocce. Sembrano posate dalle mani di un gigante e noi giochiamo a passare da una all’altra quasi a volerne misurare la loro grandiosità. Siamo inebriati dai colori e dai profumi della vegetazione. Ci sediamo a terra mentre la nostra guida ci prepara il tè. L’importanza di questi momenti di convivialità non possono essere descritti con le parole, perché si sentono solo con il cuore.
Visitiamo Shoback reclutando la guida in loco e tutto fila liscio, e poi via verso la Piccola Petra. Arriviamo al tramonto e tutto si avvolge in una coperta di colori caldi.

Petra

Dedichiamo tutto il giorno a questa meraviglia. Una guida autorizzata ci introduce al sito. Parla per un paio d’ore. Non credo di aver capito. I sensi sono irretiti dalla magia del luogo. Lo spettacolo è unico. Un canyon naturale di morbide rocce striate di arenaria, percorso a grande velocità da beduini urlanti a dorso di agili cavalli. La vista si apre su edifici scavati nella roccia con immensi portali. Sento nelle orecchie il pesante scorrere sulla roccia di portoni immaginari.
Il gruppo ha tempo libero e si distribuisce nell’area per esplorarla a seconda dei propri interessi.
Mi arrampico ovunque, cercando di afferrare il tempo che a Petra sembra essersi fermato ma a me sfugge di mano. Mi sento chiamare, mi volto, non ci credo, un ragazzo di Modena “Sammy anche tu qui? Com’è piccolo il mondo”.
IL MIO CONSIGLIO: Controllate bene i giorni in cui c’è lo spettacolo di Petra by Night, acquistate in prevendita i biglietti già per la sera e sfruttate tutto il giorno.

Petra – Mar Rosso

Il tempo stringe, metà gruppo è acciaccato dalla fatica del giorno prima, altri hanno preso la maledizione del faraone, altri con la nausea. In pochi rimasti decidiamo di fare un trekking avventuroso, ripagati con la famosa vista dall’alto del tesoro. IMPERDIBILE!
Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Aquaba. Alla spiaggia libera, preferiamo lo stabilimento balneare fronte barriera corallina. L’acqua gelida, non ci ferma. SPLASH!

Mar Rosso – Wadi Rum Desert

Mattinata al club per un altro snorkeling e poi via, verso il deserto del Wadi Rum, perché alle 14 le jeep del camp ci aspettano per il giro spettacolare alla volta dei luoghi di Laurence d’Arabia e non solo. Corriamo e ci lasciamo rotolare giù dalle alte dune di sabbia. STREPITOSO.
La giornata volge al termine al campo tendato beduino. Cena cucinata nella sabbia, narghilè, e noi con le teste all’insù mentre la volta celeste sembrava caderci addosso con tutte quelle stelle. Pernotto indimenticabile in tenda finestrata con vista sul deserto.

Tenda beduina nel deserto del Wadi Rum

Wadi Rum – Mar Morto

Beduini e dromedari nel deserto del Wadi Rum

Dopo la colazione partiamo per l’escursione a dorso di dromedario, attraverso il deserto dal camp beduino raggiungiamo il pullman. I ragazzi si sono divertiti come matti, gli adulti non di meno.
Ci dirigiamo verso il Mar Morto per provare lo straordinario galleggiamento nell’acqua satura di sale.
Rientriamo in albergo, tempo giusto per una doccia e poi via verso l’aeroporto per il rientro in Italia. Termina qui la nostra avventura in Giordania.

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